Campioni nella Memoria
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Campioni nella Memoria
Storie di atleti deportati nei campi di concentramento
‘Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario’ Primo Levi
La Polisportiva G. Castello, con il patrocinio della Regione Lazio e del Municipio Roma VIII e la collaborazione delle associazioni Unione Veterani dello Sport – Del. Reg. Toscana -, Cara Garbatella e Millepiani, espone a Roma la mostra realizzata dal Comune di Scandicci
26-27 gennaio ore 10.30
Millepiani – Via Nicolò Odero 13 – Roma
Sabato 26 h.10.30 incontro con la curatrice della mostra
Prof.ssa Barbara Trevisan
L’idea di questa mostra è di Barbara Trevisan, docente di scienze motorie sportive a Scandicci, ed è nata dalla lettura di un articolo della giornalista Jane Santoro apparso sull’inserto Sportweek della Gazzetta dello Sport del 21 gennaio 2012, intitolato “In memoria delle atlete cancellate”. La giornalista racconta le storie di atlete tedesche ebree che alla fine degli anni trenta avevano messo a segno record nazionali e mondiali e per questo in Germania erano conosciute e ammirate; per anni, però, di questi primati negli annali sportivi tedeschi non c’è stato nessun riferimento, fino alla mostra intitolata “I record dimenticati”, allestita alla Haus des Sports di Berlino (Mostra itinerante che dopo una tappa a Dresda è approdata a Londra in occasione delle Olimpiadi del 2012), rendendo giustizia a queste atlete che hanno visto le loro vite e le carriere sportive compromesse dalla follia del nazismo. Questa prima mostra ha ispirato l’organizzazione di “Campioni nella Memoria”, e la ricerca di storie di atleti, non solo ebrei, deportati nei campi di concentramento. “Questa mostra è nata dalla convinzione che la trasmissione della memoria spetti a tutti, ma in modo particolare a chi è stato toccato dalla tragedia delle deportazioni, seppure in modo indiretto, e che le storie delle singole persone possano essere la testimonianza più forte e incisiva per le nuove generazioni. Lo scopo è quello di osservare la più grande tragedia del ventesimo secolo, anche dal punto di vista sportivo, rendendo onore e gloria a tutti quegli uomini e donne che nella loro vita hanno incarnato gli ideali sportivi e, con le loro scelte, hanno difeso i principi di libertà, di uguaglianza e di tolleranza”.
INGRESSO LIBERO