Hotel Rebibbia 
Hotel Rebibbia / Venerdì 13 dicembre, alle ore 17.30

iscrizione evento FB

a Millepiani Coworking
col patrocinio del Municipio VIII (ex XI), presentazione del libro
“Hotel Rebibbia”
Herald Editore

Fotografie: Gaetano Pezzella
Testi di: Tatiana Antonova
Maurizio Centi
Ulrico Del Curatolo
Paolo Izzo
Cristobal Munoz
Gaetano Pezzella
Grafica: Danilo Rosati

Oltre gli autori saranno presenti:
Andrea Catarci, Presidente del Municipio VIII;
Luisa Giustiniani, Responsabile Area Pedagogica C. C. Rebibbia N.C.;
Stefano Anastasia, fondatore Associazione Antigone;
Angiolo Marroni, Garante dei Diritti dei Detenuti del Lazio;
Cosimo Rega, Attore;
Gregorian Garagin, Architetto;
Alessandro Pepe, Associazione Il Viandante;
Roberto Boiardi, Direttore Herald Editore.
Letture di Giovanna Conforto.

Musiche dal vivo di Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro.
Proiezioni in sala su foto di Gaetano Pezzella.

Si può raccontare il carcere senza conoscerlo? La scommessa degli autori dei racconti inseriti in questo libro fotografico, anziché giudicare ciò che può condurre un uomo dietro le sbarre di una prigione, è stata quella di proporre il resoconto immaginario di persone segregate che desiderano la libertà.

Nella narrativa convenzionale prevale in genere l’immagine del carcere come luogo di violenza e di sopraffazione, di lotta per il potere tra detenuti e guardie carcerarie, a cui consegue un’ansia che si può placare solo con l’idea di sorvegliare e di punire. Il detenuto ‘non può mai migliorare’, come gli animali è incapace di ragionare e di elaborare poi le proprie riflessioni, possiede come unico strumento di comunicazione la violenza. Eppure uno sguardo diverso non è impossibile.

L’idea di scrivere i racconti è nata dalle stupende fotografie di Gaetano Pezzella e dal resoconto informale del lavoro che alcuni di noi svolgono nel carcere. Si voleva comprendere per quale ragione i detenuti di Rebibbia avessero accettato che gli venisse ‘rubata’ l’anima per presentarla poi davanti a un pubblico di sconosciuti del tutto estranei al loro mondo chiuso, dimostrando di essere disposti a venire una volta ancora giudicati.
Alla fine ci è sembrato di aver compreso che nonostante i muri alti, le sbarre alle finestre e l’assillo dei pensieri circolari, l’esistenza dentro il carcere scorre comunque e assume i suoi significati. Vicina, vicinissima, a un soffio dalle nostre.

Spazio Aiap Lazio / Millepiani coworking

via Nicolò Odero, 13 – Roma

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