Si può fare diversamente 
Si può fare diversamente
Pratiche innovative per la salute mentale ed un nuovo sistema di welfare

5 novembre 2015 ore 18.30
MIllepiani Coworking, via Nicolò Odero 13 / Garbatella
Website:
L’istituzione inventata >>
Edizioni Alphabeta Verlag
180° magazine >>

Invito alla presentazione del libro
L’ISTITUZIONE INVENTATA/ALMANACCO
di Franco Rotelli
psichiatra, lavora con Franco Basaglia nel manicomio di Trieste dal 1971 e gli succede nel 1980 alla direzione dei servizi di salute mentale di Trieste. Sarà poi direttore dell’Asl triestina, oggi presiede la Commissione Sanità della regione Friuli Venezia Giulia.

Rotelli racconta nella Istituzione inventata/Almanacco. Trieste 1971-2010 l’esperienza collettiva per cui – pezzo dopo pezzo, atto dopo atto – vengono soppressi i luoghi classici, gli spazi chiusi della follia e si snoda e libera il lento riscatto dei protagonisti del disagio psichico, della anomalia e della marginalità – dall’isolamento familiare e sociale, dalla marginalità ribelle e povertà, alla quotidiniatà comunitaria. E si rifonda il sistema sanitario complessivo. (P. Del Giudice)

Interverranno:
Franco Rotelli
Uno dei principali collaboratori di Franco Basaglia e suo successore alla guida dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Trieste. Attuale Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali del Friuli Venezia-Giulia

Marino Sinibaldi
Giornalista, scrittore, conduttore radiofonico. Direttore di Radio 3

Con le letture e l’intervento di
Fabrizio Gifuni
Attore e interprete di Franco Basaglia nella miniserie “C’era una volta la città dei Matti”

Saranno presenti:
Dott. Carlo Saitto, Direzione Asl Roma C
Dott.ssa Marina Capasso
che dialogheranno con enti, associazioni e cooperative romane su passato, presente e futuro delle buone pratiche socio-sanitarie.

Introduce e coordina:
Edgardo Reali, responsabile del progetto 180 gradi

Riformare per davvero
La radicalità evidente della riforma psichiatrica si vuole estendere qui anche ad un’idea concreta di una altra sanità, di una “politica per la salute” di una politica del bene pubblico e di un pensiero sulle istituzioni che noi stessi siamo che possono ad ogni momento aprirsi o rinchiudersi (e rinchiudere).
La parola soggetto riemerge continuamente: è alla sua ricostituzione che si lavora, cominciando dal luogo della sua negazione assoluta (il manicomio) per cercare poi di sottrarla a altre devastanti quand’anche più raffinate negazioni. Ci sono momenti alti e entusiasmanti in questo cammino, quando una comunità di intenti si ricostituisce, e prezzi alti pagati in altri momenti quando tutto sembra potersi disperdere soffocato dall’inerzia delle istituzioni o dall’ostilità che ti sopravanza o dalla incorporazione di ideologie senza sbocco, dalla rocciosa stupidificazione degli individualismi, dalle derive narcisistiche, dagli opportunismi miopi della politica. Anche per questo ci è sembrato doveroso mettere giù questo diario, certamente non esaustivo. Sperando che a giovani che su queste o simili questioni dovranno impegnarsi ora e in futuro questo racconto dica qualcosa di importante: che bisogna fare per non subire e farlo con gli altri. Ricominciando ogni giorno dalla realtà. Noi abbiamo sempre cercato di fare così e siamo convinti di aver fatto buone cose che vale quindi la pena raccontare, bene o male che sia. Perché, purtroppo, il lavoro è appena incominciato, e il mondo delle psichiatrie in giro per il mondo continua ad essere molto, ma molto brutto, e quello della sanità dovrebbe essere molto, ma molto meglio.

FRANCO ROTELLI / dal sito L’istituzione inventata

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