3° Incontro – Coworking e spazi pubblici
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3° INCONTRO – Coworking e spazi pubblici: la rigenerazione urbana
Il riuso degli spazi pubblici urbani inutilizzati
come sfida per le Pubbliche Amministrazioni
in tema di lavoro, di sviluppo, di coesione civile.
13 giugno 2014, alle ore 17
Millepiani coworking – Via Nicolò Odero, 13
a cura di CNA Roma, Sectio – comunicazione visiva
con il contributo della Camera di Commercio di Roma
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L’attuale fase di profonda crisi economico-strutturale che stanno vivendo in particolare i grandi centri urbani dovrebbe liberare inedite energie progettuali e nuove elaborazioni principalmente sul tema degli spazi urbani, cuore del tessuto sociale e relazionale. Alle minacce di frantumazione per il benessere individuale di larghi strati della popolazione dovrebbe contrapporsi, in un’ottica di preservazione e di sostegno solidale, il rafforzamento della sfera e dei servizi sociali, strettamente connesso alla qualità della vita.
Viceversa, la grave recessione in atto, con pochi segnali di uscita, sembra non affievolire le vecchie logiche speculative che sin dal dopoguerra hanno caratterizzato l’intervento edilizio soprattutto in una città come Roma, per decenni in forte espansione demografica. Anzi, l’indebolimento (e l’imbarbarimento) della politica finisce con il favorire l’assoluto controllo e l’abbrutimento dei luoghi-non luoghi da parte di coloro che con le proprie “discriminazioni spaziali” mirano ai facili e cinici profitti.
Roma sembra ormai segnata – e lo è da decenni – dalle politiche urbanistiche dissennate, che hanno posto al centro della pianificazione territoriale gli interessi dei costruttori e della finanza. Se ciò ha prodotto effimero sviluppo, a caro prezzo per l’ambiente, oggi tali politiche residuali risultano più che mai anacronistiche, soprattutto incapaci di coniugare crescita e sostenibilità.
Il tema degli spazi urbani e delle sei “r” (recupero, riuso, riqualificazione, rigenerazione, ricucitura, riequilibrio dell’edilizia esistente, senza ulteriore spreco di suolo da urbanizzare), è diventato quindi quanto mai centrale e strategico per le amministrazioni locali.
Il “pubblico” si trova di fronte ad una scelta: o destinare questo patrimonio alla rendita speculativa, ripianando magari bilanci in sofferenza, o ragionare in termini strategici e di sviluppo sostenibile, guardando la realtà di chi vive la città nel quotidiano. Vecchi edifici pubblici ormai vuoti, caserme inutilizzate, fabbriche abbandonate possono oggi offrire una risposta alla crisi attraverso percorsi partecipati in grado di rispondere ai bisogni concreti dei cittadini.
Meritori progetti di recupero organico, sul modello di quelli attuati in molte realtà urbane soprattutto del Nord Europa, possono non solo liberare le potenzialità creative delle comunità locali, ma soprattutto restituire dignità a termini quali economia (incentrata sulle persone), lavoro, diritti, ambiente, socialità, cultura, sport, integrazione.
La crisi, in tal senso, può rappresentare un’occasione per restituire qualità al sistema sociale degli spazi urbani, caratterizzandolo in modo sostenibile, armonico e a mobilità lenta.
Partecipano:
illepiani Coworking,
Tommaso Spagnoli, SPQRWork
Carlo Infante, Urban Experience / Stati Generali dell’Innovazione
Paolo Masini, assessore alle Periferie Roma Capitale
Marta Leonori, assessore alle Attività Produttive Roma Capitale
Andrea Santoro, pres. IX Municipio
Andrea Catarci, pres.VIII Municipio
Carmelo Ursino, commissario straordinario LazioAdisu
Coworking ed economia collaborativa
Millepiani Coworking – maggio/giugno 2014 – via Nicolò Odero, 13
Da diversi decenni in Italia, come e forse più che negli altri Paesi ad economia avanzata, si è sviluppata una realtà lavorativa / produttiva che si colloca in una area intermedia tra la libera professione e l’attività di impresa. Questa realtà oggi sembra che abbia accelerato la propria crescita, e che stia diventando realmente significativa in termini di occupazione (soprattutto per i giovani con un profilo di conoscenze e capacità medio alto) e creazione di ricchezza.
Non si tratta di un fenomeno effimero o l’inseguimento di una utopia. Si tratta con tutta evidenza della sperimentazione creativa di una nuova modalità di organizzare il lavoro, la cui rilevanza in termini economici e sociali è stata riconosciuta ad esempio da Il Sole 24 Ore che in un articolo apparso il 24 dicembre scriveva “Anche il nostro Paese si è tuffato nelle acque dell’economia collaborativa: in particolare, nell’ambito dei trasporti, delle energie, dell’alimentazione e del design. (…) Le start-up italiane allargano la piattaforma dei partecipanti al consumo collaborativo offrendo prodotti di qualità a prezzi contenuti. Non solo. La trasparenza e l’informazione capillare via web asciugano i costi di transazione”.
La creatività, la capacità di collaborare, l’uso intelligente delle nuove tecnologie, un alto livello di competenza professionale sono quindi i punti di forza che stanno accompagnando l’espansione di questo insieme di micro imprese e di professionisti.
La realtà di cui ci stiamo qui occupando è infatti emblematica di quel vasto mondo del lavoro dove il concetto di welfare è – diciamo così – piuttosto affievolito. Scarsi e poco chiari sono i diritti, minima o assente è la sicurezza sociale. Complesso e fondato su una scarsa comprensione è il rapporto con le Pubbliche Amministrazioni. E quello con le banche e le istituzioni finanziarie non è certo migliore.
È un mondo (ancora) senza rappresentanza, senza un ambiente comune nel quale ritrovarsi ed avere occasioni di confronto. È solo da poco tempo che le nuove professioni e le micro imprese sono diventate un fenomeno socio economico rilevante, e quindi è in un certo senso naturale che il sistema fatichi a prendere le misure con un modo radicalmente nuovo di organizzare il lavoro. Ma proprio per questo è opportuno ed urgente iniziare a strutturare dei servizi rivolti a questi interlocutori, fornendo assistenza ed accompagnamento ad una forza economica che se troverà gli adeguati spazi potrà fornire un importante contributo alla ripresa del nostro Paese.
Nello spazio del coworking Millepiani, uno dei primi esperimenti di riuso di uno spazio pubblico inutilizzato a favore del lavoro free lance e delle microimprese, si terranno una serie di incontri e seminari pensati per approfondire il fenomeno del lavoro condiviso e dell’economia collaborativa.
16/5/2014
seminario
La società, il business e l’economia collaborativa: modelli e scenari >>
La storia, le trasformazioni, i modelli di business, reputazione e trust, marketplace p2p, comunità, produzione
Simone Cicero,OuiShare – Connecting the Collaborative Economy
30/5/2014
incontro
Fablab e le palestre dell’innovazione: le nuove frontiere delle professioni e dell’artigianato >>
Università, scuole, artigiani tradizionali e digitali, professionisti e imprese insieme per sperimentale le nuove forme dell’apprendimento e della produzione creativa, tra innovazione tecnologica, sociale e civica.
Leonardo Zaccone, Roma Makers, FabLab Garbatella
Tommaso Spagnoli, SPQRWork
Alfonso Molina, Fondazione Mondo Digitale
Stephen Trueman, direttore Sapienza Innovazione
Fabio Mongelli, direttore RUFA – Rome University of Fine Arts
Marco Contini, Open Hub
Beniamino Bimonte, Useit
Maria Fermanelli – CNA nazionale
13/6/2014
incontro
Coworking e spazi pubblici: la rigenerazione urbana >>
Il riuso degli spazi pubblici urbani inutilizzati come sfida per le Pubbliche Amministrazioni in tema di lavoro, di sviluppo, di coesione civile.
Millepiani coworking
Tommaso Spagnoli, SPQRWork
Rete dei coworking di Roma
Carlo Infante, Stati Generali dell’innovazione
Paolo Masini, assessore alle Periferie Roma Capitale
Marta Leonori, assessore alle Attività Produttive Roma Capitale
Andrea Santoro, pres. IX Municipio
Andrea Catarci,pres.VIII Municipio
Carmelo Ursino, commissario straordinario LazioAdisu