Si cambia davvero? 

Mercoledì 5 giugno 2013

Incontro con le consigliere ed i consiglieri dell’assemblea capitolina su
‘Partecipazione / Finanziamento del sociale / Welfare comunitario / Lavoro’.

Arci Solidarietà – Millepiani Coworking
www.arcisolidarietaonlus.eu

Per una città convinta del proprio Sindaco e della possibilità di cambiare
che recuperi la voglia e la capacità di partecipare dei propri abitanti e cittadini che contrasti la logica del “si salvi chi può” e guardi a ogni abitante con l’attenzione al coinvolgimento, alla valorizzazione e alla cura.

Primi firmatari:
Arci Solidarietà Onlus, Associazione Il Laboratorio, Cooperativa Lapis, Arci servizio Civile Roma, Città Visibile Onlus, Cemea del Mezzogiorno, CNCA Lazio, Roma Social Pride, Antonio Castronovi/ CGIL Roma e Lazio, Daniele Caldarelli/ presidente Ass. Quixvoi, Agostino Rita/ esperto terzo settore, Agostino Bistarelli/ storico, Luca Lo Bianco/ esperto politiche di sviluppo, Manuel Anselmi/ Ricercatore universitario in Sociologia Politica, Gianni Palumbo/ Rete Educativa Fiore, Fabio Pierdominici/ operatore sociale, Simona Calabrese/statistica, Millepiani coworking.

Chiediamo
un segnale forte di attenzione e di impegno sulle tematiche evidenziate.
Offriamo
la capacità di partecipare e l’impegno a condividere l’onere del cambiamento.

Partecipazione. Crediamo nel valore della partecipazione e della politica che sa ascoltare e apprendere dalle competenze maturate da comitati, associazioni, enti e coordinamenti. Chiediamo e attueremo una tangibile discontinuità con il passato in cui gli accordi precedevano i tavoli e gli affari prevalevano sul bene comune.
Va confermato l’impianto di confronto interistituzionale previsto dalla L. 285 e dalla L. 328, sapendo che il maggiore ostacolo incontrato è nella divisione burocratica interna all’amministrazione. Va rilanciata l’applicazione della L. 328 (sollecitando una rapida approvazione della legge regionale di riforma del welfare) a partire dai percorsi partecipativi dei piani di zona, superando le criticità e rilanciando il lavoro della co-progettazione.
La partecipazione va coniugata con la trasparenza a partire dai bilanci e dalla adozione di programmi, regolamenti e bandi e altri atti di fondamentale importanza per la vita pubblica.
I nuovi strumenti informatici permettono la messa a disposizione del pubblico degli atti e delle procedure decisionali. La prospettiva deve tendere verso una partecipazione che, senza nulla togliere alle prerogative delle istituzioni, assuma sempre più un ruolo “deliberativo” e vincolante e sempre meno consultivo e occasionale.

Finanziamento del sociale. I tagli di questi ultimi anni hanno indebolito l’idea di una società coesa e solidale con una drastica caduta qualitativa e quantitativa della qualità della vita e dei percorsi di recupero e di autonomia.
I primi a soffrirne sono le persone in difficoltà insieme ai loro famigliari e agli operatori sociali che hanno subito una ulteriore precarizzazione della loro condizione lavorativa.
Il Comune di Roma si deve far carico, insieme agli altri comuni italiani, di pretendere dal governo una immediata e concreta inversione di tendenza. Il sociale è benessere e sviluppo e le risorse destinate a questo capitolo di spesa sono investimenti per il futuro. È possibile ricavare subito disponibilità economiche per il sociale annullando le spese per consulenze inutili e clientelari, rivedendo profondamente il ruolo degli enti che si frappongono tra pubblico e terzo settore ed evitando finanziamenti mirati ideologicamente; inoltre si può ricontrattare il debito con le grandi banche internazionali denunciando la truffa operata attraverso l’uso disinvolto dei derivati.

Welfare comunitario. L’attuale impianto di welfare copre a stento solo alcune categorie, spesso messe in competizione tra loro; bisogna passare ad un modello comunitario che superi la divisione tra agio e disagio e punti decisamente nella valorizzazione del territorio, della partecipazione e della integrazione socio-sanitaria.
Un nuovo modello che recuperi il valore del mutualismo e si articoli nei quartieri aprendo spazi comunitari di cura e partecipazione attiva e che includa al suo interno la promozione e la diffusione di cultura di base, socialità, cura dei luoghi e una nuova idea di benessere.
Il nuovo welfare comunitario, a Roma, dovrà passare attraverso un vero decentramento in favore dei nuovi Municipi che proprio per la popolazione che rasenta quella di una media città italiana, dovranno possedere i poteri e le funzioni necessarie per governare il loro territorio.
Occorre rimettere in discussione il coinvolgimento e i trasferimenti, peraltro senza gara di appalto, di poteri decisionali e gestionali a super strutture esterne al circuito istituzionale come Fondazioni, Croce Rossa e Confraternite varie.
Promuovere l’istituzione di regole di salvaguardia della continuità dei servizi che restituiscano un senso alle politiche sociali.
Promuovere la costruzione di un luogo di discussione e riflessione permanente tra quelle parti di terzo settore che si propongono di rilanciare una diversa idea di welfare.

Lavoro. vanno sperimentate politiche attive del lavoro per i giovani, senza dimenticare coloro che hanno perso il posto a pochi anni dalla pensione e rischiano una grave emarginazione sociale. Il precariato va contrastato come patologia cronica che rompe la coesione sociale e spezza il patto tra cittadini e istituzioni. Occorrono strumenti nuovi sul piano normativo, ma anche nuove politiche sul piano regionale e locale a partire dai servizi appaltati dal Comune per i quali non deve essere possibile derogare dai contratti collettivi.
Coworking e formazione professionale aggiornata, reddito minimo di inserimento possono essere efficaci strumenti da adottare immediatamente per arginare la disperazione di migliaia di persone senza lavoro.

Atti dei primi cento giorni:
• Apertura del “tavolo per la città”, in cui far confluire le diverse competenze e attivazioni di comitati, enti e associazioni per la definizione di strumenti per una nuova politica partecipativa;
• ritiro della delibera sulla assistenza domiciliare e adeguamento per tutti i servizi delle tariffe in linea con CCNL nazionali di categoria;
• abolizione dell’agenzia per le tossicodipendenze e reintegro dei servizi dedicati nel Dipartimento Politiche Sociali;
• superamento definitivo dell’emergenza rom, a partire dalla revoca del servizio di guardiania e avvio di reali politiche di inclusione abitativa e lavorativa;
• rilancio dei centri antiviolenza donne
• riattivazione delle politiche per i giovani e consolidamento dell’esperienza dei progetti ex legge 285/97 attivi sulla città;
• istituzione di un fondo di rotazione per garantire tempi certi nei pagamenti del lavoro sociale garantendo gli interessi sui ritardi dell’amministrazione e il superamento del pro-soluto.

Spazio Aiap Lazio / Millepiani Coworking
Via Nicolò Odero 13 – Roma

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